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la teiera di russell (elementi di teiologia fondamentale)

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la teiera di russell (elementi di teiologia fondamentale part i)

a simo, e grazie per tutto il thè

Il 4 settembre 1867 un gruppo di lungimiranti gentiluomini inglesi fondò lo Sheffield Wednesday, sezione calcistica della squadra di cricket fondata nel 1820.

Si dice che gran parte dei conservatori considerasse il football un gioco barbaro e dall’incerto futuro: niente a che vedere con i fasti e il prestigio del ben più popolare cricket. I maligni sostenevano che fondare un club che anticipasse di quasi un secolo il mercoledì di coppa fosse un po’ troppo pretenzioso, ma i pionieri del calcio non si lasciarono intimorire dalle beffe dei più retrogradi.

Questo per dire che la gente del sud Yorkshire ha spesso intuizioni geniali e gravide di conseguenze, anche se poi non sempre vengono apprezzate dai propri concittadini.

Ad esempio, circa 61 anni prima, James Willis Dixon stava passeggiando sulle rive del fiume Sheaf, cercando un modo meno faticoso possibile per sbarcare il lunario quando cadde nel fiume come folgorato dall’immagine di una teiera di metallo argentato.

In seguito parlò di “esperienza mistica”, espressione che rimase nella storia di famiglia per alcune generazioni per designare l’uso della vasca da bagno (con dialoghi del tipo: “hey Jimmy, anch’io ho bisogno del bagno” “scusa cara, finisco l’esperienza mistica ed esco”).

Alcuni giorni dopo fondò il marchio James Dixon & Sons, si mise a realizzare manufatti in britannia metal, fra cui la teiera che l’aveva tanto colpito in maniera così estemporanea e divenne inopinatamente ricco.

Alcuni lo chiamerebbero miracolo, e molto probabilmente avrebbero ragione: da quel giorno, James Dixon assicurò alla sua discendenza una discreta rendita (in modo che potesse essere dilapidata in tutti i modi creativi che i discendenti di solito riescono a trovare) anche se da allora gli rimase una leggera idiosincrasia ai corsi d’acqua.

Ad ogni modo, James Dixon, ma soprattutto i figli, sarebbero stati sorpresi di sapere che la teiera che ha sconvolto le loro esistenze non è stato un parto della fantasia di un inglese dello Yorkshire (nemmeno il thè è un parto della fantasia di gentiluomini inglesi; il fatto è che i gentiluomini inglesi, forse per estremo senso di responsabilità, avevano la tendenza ad assumersi la paternità di tutto quello che gli capitava a tiro, tranne che dei figli avuti fuori dal matrimonio, sia chiaro) bensì la proiezione di una divina Teiera realmente esistente.

Quello che forse sarete sorpresi di sapere voi, invece, è che il concetto di “realmente esistente” non è affatto semplice come appare, ma ha delle implicazioni un tantino complicate.

I filosofi, ad esempio, ma anche i religiosi, o semplicemente degli esperti di meccanica quantistica, avrebbero delle serie difficoltà nel definire in maniera univoca il concetto di “esistente”, per quanto, quasi tutti riescano a trovare un accordo associando il concetto di “esistente” ad un termine di riferimento, tipo quelli di “stipendio” e “pausa pranzo”.

Nondimeno, è assolutamente certo che quella Teiera esiste, e dovreste davvero saperne di più, perché vi riguarda tutti.



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